A proposito di Grafîa Ofiçiâ...
Di solito nelle pubblicazioni in genovese sono presenti
molte dieresi, che sono di fatto assenti nella grafia dell’Academia do
Brenno. Come mai?
O Genio de Borsanaeo – email
Una premessa. Il termine “dieresi” denota sia la separazione
di due suoni vocalici sia il segno (i due punti sopra la vocale) che indica
tale separazione. Per evitare ambiguità io userò il termine “due punti”.
Veniamo al merito. Come indica chiaramente il Casaccia nel suo vocabolario
del 1876, nella grafia cosiddetta tradizionale i due punti e il circonflesso
fanno lo stesso servizio: quello di strascicare la vocale a cui vengono
sovrapposti. Ma il circonflesso si usa sulle vocali in fine di parola,
i due punti sulle vocali nel corpo della parola. Credo che chiunque capisca
l’inutilità di questa regola, perché è evidente che ognuno è in grado di
decidere da sé se una vocale è all’interno o alla fine di una parola!
Lasciando quindi perdere questa regola assolutamente inutile, la scelta
fatta dalla grafîa ofiçiâ è quella utilizzare i due punti per risolvere
il problema della o e della u, problema in parte già trattato nel
Gazzettino del marzo 2009.
Precisamente le vocali lunghe si indicano sempre col circonflesso mentre
i due punti si usano solamente sulla o per indicare il suono, tonico o
atono, della o italiana lunga in parole come inböso, tonico, e
öxéllo, atono.
Pigiòu dò-u Gazzettino
Sampierdarenese N. 1 do 31 de zenâ do 2011 |