A proposito di Grafîa Ofiçiâ...
Il prontuario “Grafia ofiçiâ” dà due diversi modi per
marcare il suono breve delle vocali; ad esempio a ed à, oppure i ed ì,
eccetera. Ma avere a disposizione due segni per lo stesso suono non crea
ambiguità?
G.G. Cavalli – Portoria
In sintesi, il prontuario “Grafîa ofiçiâ”, edito dalla
Ses nella collana Bolezùmme, è fatto di due parti: la prima illustra come
si legge il genovese, la seconda dà indicazioni (alquanto sommarie) per
scrivere il genovese. In questa seconda parte, precisamente a pag. 18,
si afferma, ad esempio, che il suono breve della a si scrive “a” se è
atono e “à” se è tonico. Quindi è vero che si usano due simboli per lo
stesso suono, ma ciò è inevitabile perché occorre avere la possibilità di
marcare le vocali toniche anche quando sono brevi. È chiaro che se ora
si legge il prontuario nella prima parte a pag. 6 risulta che lo stesso
suono si marca in due modi differenti. Ma, come ho appena illustrato, la
verità è che i due modi differenti corrispondono a due situazioni
differenti ossia suono breve atono e tonico. D’altra parte, se uno legge
uno scritto in grafîa ofiçiâ può trovare entrambi i simboli: ecco quindi
che il prontuario fornisce sempre la chiave della corretta pronuncia.
Pigiòu dò-u Gazzettino
Sampierdarenese N. 5 do 31 de màzzo do 2010 |