A proposito di Grafîa Ofiçiâ...
Nel Gazzettino di giugno ho notato che Stefano Lusito
ha scritto “socjêtæ” e “gjâ” con la j invece che con la i.Qual è il
motivo?
A. Tagliavacche – Oregina
Nella grafîa ofiçiâ, secondo l’uso italiano, si usa la i
per addolcire il suono della c e della g quando sono seguite dalle vocali
a, æ, o, u. Ma quella i non viene pronunciata ossia i gruppi ci e gi sono
dei digrammi (due lettere per denotare un singolo suono). Ad esempio
mangiare e mangiata si pronunciano mangiâ: qui la i ha il solo scopo di
addolcire il suono della g. Ma se in genovese dico “egli mangerà” e scrivo
lê o mangiâ in realtà nascondo il fatto che nel tempo futuro la
i si fa sentire un pochino: in questo caso il gruppo gi non è un digramma.
Per marcare questo fatto la grafîa ofiçiâ consiglia di usare la j:
lê o mangjâ. Nell’avverbio italiano già (es.: lo so già)
la i non si fa sentire, ma nel genovese giâ (girare) sì: anche qui, per
togliere l’ambiguità, si usa la j: gjâ. In conclusione,
tutte le volte che i gruppi ci e gi non sono digrammi (e quindi la i si fa
sentire un pochino) è consigliato, ma non obbligatorio, l’uso della j.
Pigiòu dò-u Gazzettino
Sampierdarenese N. 8 do 30 de òtôbre do 2009 |