A proposito di Grafîa Ofiçiâ...
Nell'italiano la x si legge ics. Come si fa a spiegare
a un "furestu" che Foxe non si dice "Fok-se" o
"Fuk-se"? Poiché la j è immediatamente intuitiva (chiunque
conosce Jean Gabin, Juliette Greco o il nome arabo Jasmine) perché
non scrivere Foje, seje (ciliege), baji (baci), e via discorrendo?
Orsi - email
Caro Orsi, la lettera x per denotare il suono della... j francese
è d'antichissimo uso: la usa abbondantemente l'Anonimo Genovese nelle sue rime
scritte tra il 1291 e il 1311: Brîxia (Brescia),
saxón (stagione), destéixi
(distesi, diffusi). Da allora è sempre stata usata. Invece la lettera j è stata
usata (incoerentemente) per denotare la "i intensa" in parole come
màjo (marito), séja (sera),
véja (vela), ecc., uso sconsigliato dalla grafîa
ofiçiâ. Per concludere: ma lei è proprio sicuro che jatta (piatto fondo),
freja (felce), diji (dici), amiji (amici) verrebbero letti correttamente? La
grafia è una convenzione: se non se ne conoscono le regole (si spera precise!)
la lettura è sempre un’impresa. E se le regole vanno imparate tanto vale mantenere
l'antico uso della x, che ci consente la lettura corretta anche dei testi
antichi.
Pigiòu dò-u Gazzettino
Sampierdarenese N. 4 do 30 de arvî do 2009 |