Una realtà operativa per la difesa dell'idioma genovese e delle
parlate liguri
L'Accademia ligustica do Brenno
di Luigi De Martini
Certo, non è stato facile muoversi fra contrasti di persone e
di parti, radunare e sbrogliare le fila di questo giovane e così già
profondamente travagliato istituto. Travagliato anche per eccesso d'amore,
qualche volta travagliato sopra tutto da una infinità di dispute sorte per
ragioni varie e diverse che non voglio analizzare ora, anzi vorrei addirittura
scordarmene, come si fa solitamente con le questioni difficili superate
felicemente.
Cosa propone l'Accademia Ligustica do Brenno?
Codificare l'idioma genovese, articolato anche nei dialetti
liguri per conservarlo e tramandarlo, un bell'impegno, non c'è
dubbio, che riguarda il futuro e che, pertanto, richiederà molto
tempo e molto lavoro.
E' così che ora invitiamo a collaborare tutti quegli elementi
validi, volenterosi, che amino la nostra lingua e che abbiano a
cuore i nostri problemi. Tutto ciò disinteressatamente; perchè
Genova e la
Liguria meritano questo. Da noi non avrà vita facile chi
cercherà di inserirsi con fini di lucro e di successo personale:
il nostro programma è un discorso rivolto a tutti gli studiosi e
cultori della nostra lingua, al di sopra e al di fuori di
qualsiasi particolarismo individuale; cioè un lavoro di gruppo.
E' del 1955 la pubblicazione del « Nuovo vocabolario genovese
italiano », per merito di quell'illustre studioso che è stato
Alfredo Gismondi. Ma, per quanto mi ricordi, da tempo si parlava
della necessità di un vocabolario che fosse anche
italiano/genovese e di un aggiornamento della grammatica. Nel
1963 se ne parlò sulla rivista «A Voxe de Zena », con interventi
di A. Agosto, E. G. Monchiero, V. E. Petrucci, P. Senno, G.
Ventura, e dello stesso direttore Enrico Guerci che sintetizzò
l'argomento con un breve scritto intitolato «Ci vuole una Crusca
genovese ». Quattro anni dopo l'argomento venne ripreso da V. E.
Petrucci su «360 gradi », con la rubrica «Un vocabolario fatto
insieme ». Nel 1970, esattamente il 28 febbraio, durante una
riunione della Consulta, Agosto propose di costituire nell'ambito
del Sodalizio « L'Accademia Ligustica do Brenno », con lo scopo
di unire tutti i cultori e scrittori genovesi, per salvaguardare
l'uso del nostro idioma, curare la pubblicazione di una grammatica
sintassi e codificare altresì le principali ortografie usate dai
maggiori poeti e scrittori.
Ricordo che la riunione della Consulta si svolse nella sede
provvisoria di via XX Settembre, e che tra quelli che
approvarono la proposta di Agosto c'erano Petrucci, Piastra ed
io, che annoto queste
memorie così come mi si presentano alla mente. E' agevole
rilevare, da queste note, come il «fermento» esistesse già da
parecchio tempo.
Il 1970 fu l'anno in cui la nostra associazione si trasferì
nella nuova sede di via Tomaso Reggio; pertanto a marzo si
iniziò l'impegnativo e complesso trasferimento alla Loggia degli
Abati del Popolo. Come i Soci ricordano, la consegna ufficiale
da parte del Comune ebbe luogo il
25 maggio. Di conseguenza, le operazioni per la costituzione
dell' Accademia subirono una battuta d'arresto.
Ad ogni modo l'iniziativa venne messa a punto in un'atmosfera di
cordialità e di entusiasmo, concretizzandosi con il Manifesto
del 24 giugno 1970: i cui firmatari furono Aldo Agosto, Vito
Elio Petrucci, Carlo P. Pessino, William Piastra ed il
sottoscritto.
Allora Il Secolo XIX promise ad uno dei firmatari la
pubblicazione del Manifesto con una particolare evidenza
giornalistica. Promessa che, purtroppo, per ragioni non note non
verrà mantenuta. Comunque, la notizia della fondazione dell'
Accademia venne data su questo bollettino (Supplemento al N. 4,
ottobre/ dicembre 1970).
Dopo aver perduto quasi un anno, in attesa del lancio
dell'iniziativa da parte de Il Secolo XIX, il nostro Gran
Cancelliere scrisse una lettera ai firmatari del Manifesto per
sollecitare l'inizio delle riunioni, e, tanto per realizzare
qualcosa di valido, propose la compilazione di una Bibliografia
Dialettale Ligure.
Il 23 giugno 1971 si riunirono a Sturla nella trattoria del
Gianni i cinque firmatari insieme a studiosi ed artisti;
un'altra riunione fu organizzata in Praglia; mentre il 27
novembre si ebbe la prima riunione nella nostra sede, nel corso
della quale viene approvato definitivamente il testo esplicativo
della Bibliografia Dialettale Ligure. Testo che «A Compagna »
fece conoscere a tutti i comuni, biblioteche, aziende autonome
di soggiorno, pro loco ecc. della Liguria, per avere le
necessarie collaborazioni.
Una seconda riunione avvenne il 13 dicembre 1971; dove, tra
l'altro, fu approvato l'emblema ufficiale dell' Accademia.
L'11 gennaio 1972 fu riproposto il discorso sulla fonetica e
sulla grafia; nel contempo si convenne che bisognava lavorare
per preparare il materiale utile per una grammatica ligure e un
vocabolario ligure italiano - italiano ligure.
Constatato nel frattempo che su Il Secolo XIX nulla era stato
scritto, il Direttore provvide a pubblicare su questo bollettino
(n. 1/2 -gennaio/aprile 1972), il testo integrale del Manifesto,
preceduto da un cappello con il quale informava i lettori che
«l'Accademia ha incominciato a funzionare e presto si comincerà
a produrre memorie e documenti che presenteremo a tutti i Soci
». Per la verità, 'l'Accademia si riunì in sede ancora due
volte; quella del 6 aprile 1972 fu l'ultima.
Il presidente de « A Compagna » , nella sua relazione morale
letta al Parlamento del 22 aprile 1972, disse: «Mandiemo avanti
l'Accademia Ligustica do Brenno, istituendo, comme l'è staeto
domandoù, sezioin in tutta a Liguria».
E' vero che l'Accademia non si riunimmo più, ma il lavoro di
pochi continuò nell'ambito de «A Compagna», sopra tutto per
quanto concerne la Bibliografia Dialettale Ligure, per la quale
dal gennaio 1972 al giugno 1974 sono state compilate ben tremila
schede. Nel frattempo si è realizzato il primo incontro di studi
sui dialetti liguri (di cui nel mese di luglio la Sagep ha
pubblicato gli ATTI). Inoltre, è attualmente in corso la
traduzione in ben dieci diversi dialetti della nostra Regione,
dello Statuto della Consulta Ligure; infine, stiamo programmando
delle lezioni in genovese da tenersi in sede. Ma ciò è poco; è
venuta l’ora di partire definitiva mente con la collaborazione
di tutte le persone che amano la nostra lingua. Questo è un
invito rivolto anche agli studiosi non liguri, numerosissimi;
proprio l'anno scorso abbiamo avuto il piacere di conoscere due
stranieri preparatissimi.
Naturalmente, l'Accademia, pure essendo autonoma nei suoi
lavori, agirà sotto gli auspici e nella sede de « A Compagna »,
di cui è una emanazione.
Ed è proprio per ricominciare a lavorare che, nella riunione
plenaria e straordinaria della Consulta e dei zeneixisti del 22
giugno 1974, si è approvato il Regolamento interpretativo del
Manifesto.
Il contrasto con lo spirito di un certo tipo di letteratura
para-umoristica che vuole i liguri in genere oltreché taccagni
anche costantemente discordi fra loro al punto da riuscire ad
accordarsi solo se in
numero dispari e comunque assolutamente inferiore al tre, le
dispute a suo tempo frequenti, spesso feroci per intolleranze
scarsamente poetico-letterarie, paiono essersi dissolte nel
nuovo spirito che governa da qualche tempo la nostra gente.
E' questo lo spirito che ci impegniamo a mantenere
nell'Accademia: seria, amichevole e cordiale collaborazione nel
più fraterno rispetto d'opinioni e di persone.
Pigiòu da-o Boletìn
da Conpàgna N. 5, Seténbre-Òtôbre 1974 |