Un Dizionario genovese-italiano era per noi un desiderio di molti anni, un voto che ci tardava
di compiere. L'ignoranza della voce italiana, che valesse a significare la tale o tal altra domestica cosa, e
massimamente nel nostro dialetto, che assaissimo dissuona dalla lingua sì nelle voci familiari, sì negli
attrezzi ed azioni d'Arti e Mestieri, non che nel nome dei pesci, degli uccelli, degl'insetti, delle piante,
e d'altro appartenente a cose di guerra, di marineria e di commercio; la quasi impossibilita di sopperire a
questa ignoranza con qualsivoglia Vocabolario, non vedendosi modo di rinvenire la parola desiderata, purché
in essa per avventura non si abbattesse; la vergogna infine di dover scrivere, ed assai spesso stampare su i
pubblici fogli BEUDO (Béo) per Acquaio o Gorello; RITANO
o RITALE (Rian) per Ruscello; ARGENTARO (Rûxentâ)
per Secchio o Attignitojo; CASSARARA (Cassaræa) per Mestola bucherata;
VERERO (Vê) per Stovigliajo, ed altre simili corbellerie, che fanno onta e
disdoro a chi le scrive non solo, ma a quegli stessi che le leggono, richiedevano che vi fosse un Dizionario,
da cui si potesse prontamente, e senza tema di fallo rilevare la corrispondenza della voce italiana, e tanto
più nell'attuale condizione de' tempi, in cui pare che ovunque spiri un'aura di letterario progresso, e che
ognun cerchi d'allargare i confini di quell'amore, che con tanta gloria si è acceso per lo studio della lingua
di Dante e Petrarca.
Tutte o quasi tutte le città d'Italia, che parlano un dialetto, sentirono questo bisogno, e vi
hanno soddisfatto coi loro particolari Dizionarii. Genova sola, Genova riboccante di veri cittadini e di
valentissimi filologi, ne mancava; nessuno osò mai d'affrontare l'arduità e la noia d'un siffatto lavoro. Io
solo fra tutti, e di tutti il più meschino d'ingegno, per il primo m'accinsi coraggioso all'opera, non mosso
né da vile interesse, né da gloria vana, ma dal solo plausibile scopo di recar giovamento a' miei Concittadini.
Pigiòu da-o Vocabolario genovese - italiano compilato ga
Giovanni Casaccia, Tipografia dei Fratelli Pagano, Genova, 1851, pp. VII-VIII |